Descrizione
Cos’è il Legamento Crociato Anteriore (o LCA)?
LCA è l’acronimo comunemente utilizzato per indicare il in ambito medico quando si parla di legamento crociato anteriore del ginocchio si usa spesso l’acronimo “LCA”.
Il ginocchio è un’articolazione piuttosto complessa e ci sono 4 legamenti primari che, insieme a diversi muscoli, tendini e legamenti secondari, cooperano per il suo corretto funzionamento. ai due lati del ginocchio troviamo: il Legamento Collaterale Mediale (LCM) e il Legamento Collaterale Laterale (LCL). Al centro del ginocchio si incrociano tra loro due legamenti: il Legamento Crociato Anteriore (LCA) ed il Legamento Crociato Posteriore (LCP). Il primo collega la parte antero/superiore della tibia alla parte postero/inferiore del femore impedendo così alla tibia di scivolare in avanti sul femore .
Come si può rompere?
Un colpo diretto sul ginocchio è uno dei modi più comune per arrivare alla rottura del LCA ed è relativamente frequente negli sport da contatto (es. calcio). Anche cambi di direzione particolarmente rapidi o traumi in rotazione o iperestensione possono causare la rottura del legamento crociato anteriore.
Quali sono i sintomi della rottura del LCA?
Quando si rompe il LCA si avverte solitamente una sensazione sgradevole di cedimento del ginocchio e un rumore tipo ”POP” associato poi a dolore moderato/intenso.
Con il trascorrere delle ore il ginocchio diventa molto gonfio fino a rendere difficoltoso anche il cammino.
Nella maggior parte dei casi dopo i primi due o tre giorni dal trauma il dolore ed il gonfiore gradualmente tendono a diminuire.
Come si diagnostica una rottura del LCA?
Una diagnosi tempestiva e precisa (spesso in un trauma distorsivo di ginocchio sono diverse le strutture coinvolte) permette al paziente, soprattutto se sportivo, di non incorrere in un’instabilità cronica.
Nei primissimi giorni l’eccessivo gonfiore ed il dolore possono però rendere difficoltosa la visita dello specialista e quindi anche la diagnosi. Oltre all’esame obiettivo da parte dell’ortopedico può essere molto utile l’indagine con Risonanza Magnetica ma bisogna aspettare dalle due alle tre settimane dal trauma per evitare falsi negativi e quindi diagnosi errate.
Quando è necessario l’intervento chirurgico?
Ecco la domanda che più frequentemente ci viene posta dopo una rottura del LCA è: “Dovrò operarmi?”.
Ovviamente non si può generalizzare e dipende molto da caso a caso. Sia il paziente che il chirurgo dovranno prendere in considerazione diversi fattori tra cui: le aspettative del paziente, la presenza di altre lesioni (meniscali, cartilagine, legamentose,..) ed il grado di lassità/instabilità del ginocchio.
Facciamo qualche esempio:
– Paziente giovane che, nonostante la rottura del LCA, vuole ricominciare a fare sport a livello agonistico, necessiterà per forza dell’intervento chirurgico in modo da tornare al massimo delle sue prestazioni.
– Paziente di 40 anni che vuole tornare a praticare un’attività sportiva moderata (corsa lenta, bicicletta, palestra,…) o fare gesti semplici come salire e scendere le scale molto probabilmente è meno probabile che necessiti poi dell’intervento chirurgico a meno che non ci sia un’instabilità grave del ginocchio.
In tutti e due i casi, dopo il trauma, non appena il ginocchio si è “raffreddato” (dopo una settimana o 10 giorni), è fortemente consigliato fare un ciclo di riabilitazione del ginocchio partendo con esercizi isometrici e mobilizzazione passive e attive/passive mirate al recupero completo di flessione ed estensione. In un secondo momento si procederà con il potenziamento muscolare ed eventualmente alla fine del percorso con la ripresa dell’attività sportiva con o senza un tutore.
Se lo specialista, in accordo con il paziente, dovesse decidere di eseguire l’intervento chirurgico sarebbe consigliato fare precedere una fase riabilitativa all’operazione in modo da arrivarci nelle condizioni ottimali ( mobilità in flesso-estensione completa, buon trofismo muscolare e ginocchio non dolente ). Eseguire l’operazione di ricostruzione del LCA prima del raggiungimento di questi obiettivi potrebbe portare a complicanze post-operatorie come, ad esempio, rigidità articolare.
Cosa fare dopo l’intervento chirurgico?
Il percorso riabilitativo dopo un intervento di ricostruzione del LCA è piuttosto impegnativo e richiede tempo. La ripresa dell’attività lavorativa dipende molto dalla mansione che si svolge; per esempio se un paziente svolge un lavoro d’ufficio riuscirà a rientrare in servizio nel giro di due o tre settimane mentre un operaio edile dovrà attendere molto di più (tra i 3 e i 6 mesi).
Nonostante le tempistiche, spesso abbastanza lunghe, per la ripresa dell’attività sportiva o del rientro al proprio posto di lavoro diversi studi parlano di percentuali molto alte (oltre il 90%) di pazienti operati che finito il ciclo riabilitativo non presentano sintomi di instabilità del ginocchio. Questi risultati positivi sono stati raggiunti grazie alle moderne tecniche artroscopiche che risultano sempre meno invasive e ai nuovi protocolli riabilitativi.